Luz, una ragazza di 20 anni, ha appena avuto un figlio e questo evento la riporta ad interessarsi alla sua infanzia. Il rapporto burrascoso con la madre, la sua evasività quando Luz le chiede di raccontarle i suoi primi mesi di vita, parole strane, le destano il sospetto di non essere la vera figlia di quelli che lei ha considerato i suoi genitori per 20 anni.
Luz inizia a fare delle ricerche e per completare la ricostruzione del quadro vola da Buenos Aires a Madrid, dove incontra Carlos. Attraverso il colloquio con l’uomo che si rivelerà il suo vero padre, Luz ripercorre la sua storia personale e la storia dell’Argentina.
L’incontro tra Luz e Carlos è collocato nel 1998 ma gli eventi risalgono al 1976, anno della presa del potere dei militari e inizio della dittatura argentina (che terminerà solo nel 1983), uno dei momenti più cruenti e con il più alto numero di "desaparesidos", ovvero esponenti dell’opposizione, per lo più studenti universitari, che venivano sequestrarti dalla polizia e fatti sparire, dopo avere subito torture d’ogni genere.
Liliana, giovane studentessa universitaria comunista, incinta del fidanzato Carlos, viene arrestata perché ritenuta sovversiva ed è costretta a partorire in prigionia. Dopo la nascita della bambina (Luz), Liliana viene uccisa mentre la piccola finisce fra le braccia della figlia di un generale, Mariana, che ha appena perso il suo bambino.
Il romanzo si dipana attraverso le varie voci narrative, e i vari personaggi impersonano i diversi punti di vista e la presa di posizione del popolo argentino: Mariana, la madre "adottiva" di Luz, che non vuole vedere e anzi nega le atrocità che vengono commesse in quegli anni giustificando il tutto dicendo che se queste persone venivano arrestate o sparivano qualcosa dovevano pur aver fatto!; Edoardo, il "padre" di Luz, all’oscuro di tutti i traffici del suocero, che una volta intuita l’oscura origine della figlia incomincia ad indagare e viene ucciso in circostanze misteriose; Miriam, la prostituta che per un po’ si occupa di Liliana e che pian piano prende coscienza dei fatti aberranti del regime e se ne distanzia; Ramiro, il fidanzato di Luz, figlio di un desaparesido, che fa conoscere a Luz le atrocità commesse sotto la dittatura.
I Vent’anni di Luz è un romanzo appassionante, drammatico, commovente, scritto nel tono avvincente di un giallo, senza mai cadere nel patetismo.
La Osorio scava nella memoria collettiva del Paese riaprendo la ferita del dramma dei "desaparesidos" e soprattutto dei bimbi sottratti alle ragazze appena nati per poi ucciderle (perché, affermavano i generali, questa guerra non è contro i bambini). Fin da subito le nonne di questi bambini si sono attivate per scoprire che fine avevano fatto i loro nipoti fondando l’Associazione "Nonne della Plaza de Mayo", mentre nel 1986 è stata creata la Banca delle informazioni genetiche, dove sono a disposizione i dati delle nonne per tutti quei ragazzi/e che nutrono dubbi sulla loro origine.
I casi di bambini sottratti sono circa 500 / 600 di cui 300 documentabili.
L’impunità dei militari è stata assicurata da due decreti legge ("Punto Finale" e "Obbedienza dovuta"), solo a giugno del 2005 il governo argentino ha dichiarato incostituzionali questi due atti.
Un passo avanti, un sostegno morale alle Nonne che per anni sono state osteggiate dal governo stesso nella loro ricerca, una speranza in più per dare giustizia alle migliaia di morti di quegli anni.
Con questo post partecipo ai Venerdì del libro di Homemademamma.
La lista degli altri partecipanti la trovate qui.
Bella proposta, questo libro mi piacque molto quando lo lessi nel 2000, avevo appena visto il film Garage olimpo e questo libro mi colpì dalla vetrina della libreria.
RispondiEliminaFeci bene a leggerlo.
E' uno di quei libri che ti apre il cuore e la mente.
Dopo aver letto "Ricordo della notte" di Miguel Bonasso e le "irregolari" di Carlotto non sono più riuscita a leggere nient'altro che riguardasse quel periodo buio dell'argentina.
RispondiEliminaGià, anche io ho letto Le irregolari, è bello tosto!
RispondiEliminaciao,
RispondiEliminail tema mi interessa molto e anche io ho letto altro e visto film sull'argomento, ma come kemate poi mi son bloccata.
Tengo presente questo titolo, prima o poi lo leggerò.
Grazie.
Questo libro mi è del tutto nuovo. Lo leggerei molto volentieri. Allungo alla mia - già lunghissima - lista di libri da leggere.
RispondiEliminaIo mi ricordo La notte delle matite spezzate. Mammia che angoscia, soprattutto perchè sai che sono situazioni realmente accadute. Tuttavia credo che sia necessario non dimenticare, documentarsi e parlarne. Segno questa tua proposta. Grazie
RispondiEliminaio ti inserisco ugualmente...se ne vinci un'altro lo regalerai magari a qualche mamma che fa orecchie da mercante. quant'è importante la musica!!!
RispondiEliminaMOnica: BENVENUTA!!! si sono d'accordo, è un libro che apre cuore e mente. quello che è successo in Argentina solo pochi anni fa dimostrano che la crudeltà umana è infinita e che le atrocità perpetrate durante la seconda guerra mondiale non sono servite di lezione per limitarsi nelle tortura o altro. l'uomo purtroppo non impara dal passato... :-(
RispondiEliminadevo ammettere che Le Irregolari non sono riuscito a finirlo. era troppo per me in quel momento, l'avevo iniziato subito dopo aver finito I 20 anni di Luz, e poi non l'ho più preso in mano.
@Kemate: benvenuta anche a te! si hai ragione, non è facile legger troppi libri su uno stesso, sconvolgente, argomento. come ho detto a monica io non sono riuscita a finire le irregolari. però mi segno l'altro titolo che hai citato! grazie!
@Ci: si, anch'io magari prima o poi ci tornerò, ogni tanto ritorno a leggere anche marcela Serrano, altra grande voce femminile della letteratura sud-americana (cilena) che narra le atrocità commesse dalla dittatura di Pinochet. ma, appunto, a piccole dosi... ciao!!! :-)
@Stefania: se mai lo leggerai (ti capisco per la lista lunghissima), sarei curiosa di sentire il tuo parere! baci
@ Mammozza: benvenuta!! quello che mi ha colpito dell'Argentina è che tutto ciò è davvero avvenuto l'altro giorno, e ora ci sono persone della mia età, e anche più giovani, che magari stanno cercando le loro nonne per ritrovare il filo della loro storia, della loro famiglia, ecco mi fa venire i brividi il fatto che l'uomo non abbia pietà neppure davanti ad una madre (ma qui si apre un discorso troppo ampio, complesso ed infinito). concordo, è importante continuare a parlarne, come di altre cose del resto, per non fare cadere tutto nel dimenticatoio e per non parlare solo di fuffa!
@ symply: GRAZIE MILLE!!!! davvero troppo carina e gentile! anche secondo me la musica è importantissima, io sicuramente non la insegnerò in modo strutturato, ma in casa la musica non manca mai, e spaziamo dalla classica, al rock, alla musica per bambini, attualmente va molto la musica natalizia, ci portiamo avanti! spero che anche questo possa servire a sviluppare un minimo di orecchio musicale, poi se da grandi vorranno avvicinarsi ad uno strumento, ben venga! baci :-)