... Viaggi, letture, riflessioni: le tre fonti cui attingo quando scrivo e che mi offrono il materiale. Mi aiutano inoltre la pratica sporadica della poesia e la fotografia.
La prima fonte è quindi il viaggio, visto come esplorazione, scoperta, sforzo d'indagine. Il viaggio come ricerca di verità, non di distensione. Voglio avvicinarmi alla realtà incontrata. Vederla, conoscerla, capirla. Si tratta di un'occupazione che esige concentrazione continua e, al tempo stesso, continua apertura, per poter assorbire, vivere, ricordare la maggior quantità di cose possibile.
La seconda fonte sono le vaste e continue letture. se vogliamo dare ai nostri testi un taglio cubista, dobbiamo ampliare il punto di vista, guardando le cose sotto nuove luci e prospettive. Per questo faccio molte citazioni: mi preme che risuonino anche altre voci, che vengono espressi altri giudizi e altre opinioni. Ovviamente lo studio della letteratura sull'argomento in questione risulta molto utile sotto molti aspetti. Tanto per dirne uno: certe volte crediamo di aver scoperto qualcosa nel corso di un viaggio. Poi, leggendo, ci accorgiamo che quell'idea era già venuta a qualcun altro prima di noi! Allora bisogna cambiare direzione per non essere ripetitivi e non scrivere banalità.
Infine la terza fonte, collegata alle due precedenti: la riflessione. Attraverso le mie esperienze da viaggiatore e lettore cerco di definire il mio punto di vista, di annotare i pensieri che mi vengono in mente, meditare sulle impressioni raccolte, riordinare le idee.
Queste alcune righe tratte da Lapidarium, In viaggio tra i frammenti della storia di Ryszard Kapuscinski, uno più grandi reporter dei nostri tempi (assieme al grandissimo T. Terzani) e scrittore polacco, corrispondente estero - in Africa, Iraq, America Latina e ovunque nel mondo ci fosse una rivoluzione da raccontare - fino al 1981 dell'agenzia di stampa PAP e autore di numerosi libri-reportage che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. (In Negus. Splendori e miserie di un autocrate (1983), La prima guerra del football - e altre guerre tra poveri (1990) Imperium (1994), Ebano (2000) e Shah-in-Shah (2001).
Lapidarium però è un libro che non può essere riassunto proprio per la sua natura frammentata.