venerdì 10 febbraio 2012

Quando ci batteva forte il cuore - Stefano Zecchi

Fino a questo mattina non avevo la minima idea di quale libro presentare al VdL.


Poi, venendo al lavoro, la radio ha dato l’annuncio che oggi, 10 Febbraio, è la giornata del ricordo delle vittime italiane in Istria e Dalmazia a seguito della politica di pulizia etnica ordinata de Tito.

Questa notizia mi ha scosso, perché mentre la data della memoria dell’Olocausto è fissa nella mia mente questa giornata della memoria, che non è da meno, purtroppo non lo è.

Non ho avuto dubbi, potevo parlarvi solo di Quando ci batteva forte il cuore, un libro che ho ricevuto in regalo l’anno scorso da PapàG., proprio in occasione di San Valentino, un libro che mai avrei pensato mi avrebbe commosso così tanto. Ho cominciato a leggerlo molto scettica, Stefano Zecchi scrittore non mi convinceva. Ho dovuto ricredermi fin dalle prime pagine.

Sono gli occhi di Sergio, 6 anni, a raccontare. Siamo nel 1945, la guerra è finita, ma a Pola, che allora era ITALIANA, come tutta l'Istria e la Dalmazia, stranamente, la situazione è ancora in sospeso. Si parla infatti della cessione da parte dell'Italia di quelle regioni all'Unione Sovietica e questo sconvolge la popolazione italiana-istriana.

Fino ad allora Sergio aveva trascorso un’infanzia tranquilla, in simbiosi con la sua mamma, Nives, maestra elementare, colta, forte, determinata, ma soprattutto fulcro del movimento politico del paese. Il ritorno dalla guerra del papà, mai sconosciuto poiché partito per il fronte quando lui era ancora piccolo, e di cui ha timore e soggezione, cambia l’equilibrio familiare, che il bambino fa fatica ad accettare. Sergio osserva la loro quotidianità che giorno dopo giorno cambia. Lui, un bambino, non riesce a comprendere bene cosa sta succedendo, ma sente che la tensione in casa aumenta sempre di più. Nives litiga sempre più spesso con il marito, che rimane estraneo e distaccato dall’attività politica della moglie, e il bambino si convince che il padre sia un vigliacco. Lei, che si sente ed è italiana, non vuole rinunciare alla propria identità, ma la sua attività di Resistenza la porta ad esporsi sempre di più.
Il clima si fa presto molto teso, e gli jugoslavi si abbandonano a violenze, saccheggi e uccisioni degli italiani fascisti, o presunti tali, prelevati e precipitati nelle foibe.
Un giorno Nives non torna a casa. Il padre capisce immediatamente. Non c'è tempo da perdere. Di notte prende il bambino e dice addio per sempre alla loro casa, alla loro vita, ai loro affetti.


Comincia così un lungo avventuroso cammino segnato da grandi stenti e sofferenze, durante il quale padre e figlio si ri-conosceranno e impareranno che la sola salvezza sta nell’essere uniti.
 

E' un libro commovente, scritto in modo semplice ed elegante con una  prosa scorrevole quindi anche se l’argomento può risultare “pesante”, assicuro che la lettura scorre veloce.


Il fatto che la voce narrante sia di un bambino di 6 anni rende questo libro ancora più toccante, proprio perchè è l'ingenuità che osserva, riflette e parla.
Le emozioni che mi ha scatenato sono state così forti che ancora ora, a scriverne ad un anno dalla lettura, mi vengono i brividi e le lacrime salgono agli occhi.

Quello dell'esodo giuliano-dalmata è un episodio dolorosissimo della storia Italiana, una ferita ancora aperta per molti, purtroppo però poco conosciuto e, purtroppo, che raccoglie poco interesse. Invece sono molte le persone attorno a noi figli di esuli, scappati da quella terra italiana, proprio perché si sentivano italiani e per rimanere italiani (e non perchè erano fascisti, come volevano far credere i comunisti di Tito). Arrivati in Italia questi profughi non hanno avuto vita facile e a fatica sono riusciti a ricostruirsi una nuova esistenza, per poter dare un futuro ai propri figli.

E' un argomento molto complesso, e se avete voglia di approfondire vi lascio qualche link che ho trovato interessante:




Quando ci batteva forte il cuore
Stefano Zecchi
Ed. Mondadori

*********
Con questo post partecipo al Venerdì del libro di Homemademamma.

La lista delle altre partecipanti la trovate qui.
Buon weekend a tutti!

21 commenti:

  1. Ti devo proprio ringraziare perchè questo è un libro che mi ero ripromessa di acquistare e poi, avendo sempre mille desideri in attesa, era sfuggito... stavolta lo scrivo in agenda! Un argomento che ho sempre voluto approfondire. Meno male che cìè la condivisione del venerdì del libro :-)!

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    1. Ciao Giorgia, e benvenuta!
      guarda da quando partecipo al VdL è un arricchimento continuo, le discussioni e i confronti che ne scaturiscono sono così stimolanti che a volte faccio fatica a starci dietro! ;-)

      sono sicura che il libro ti piacerà, ho letto solo recensioni positive, quindi non sono l'unica ad avere avuto questa impressione positiva... ti dirò di più... scrivere la rec. mi ha messo voglia di rileggerlo!

      ciao!! :-))

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  2. Hai ragione, i morti sono morti, punto e la follia delle guerre non conosce buoni e cattivi secondo me, perchè in certe situazioni violente purtroppo esce il peggio di molti. Un buono spunto di riflessione, è stato nache interessante leggere gli articoli e i commenti ad essi. ciao

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    1. Cì, sai cosa mi ha stupito di più?
      che subito dopo Auschwitz ci sia stata un'altra pulizia etnica (certo non della stessa portata in termini di numero di vittime ma non meno cruenta) a due passi da casa nostra e tutto è stato taciuto per decenni!!!!! davvero sono rimasta senza parole!

      ciao!

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  3. Bellissimo post, mi hai fatto venire una voglia incredibile di comprare il libro. Grazie.

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    1. sai, visto che sono abb. nuova del VdL ho sempre paura di presentare un libro che sia già stato recensito, come è successo per La chiave di Sara! ma per fortuna stavolta m'è andata bene! ;-)

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  4. Il libro deve essere molto valido... ma io non riesco a leggere libri in cui la madre muore, ho un rifiuto... non chiedermi perché, quindi lo annoto per altri tempi, ma grazie, non lo conoscevo.

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    1. Monica, posso capirti, in alcuni casi sapere in anticipo la trama non invoglia a prendere in mano un libro, anche se questo merita veramente!

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  5. La tua descrizione è toccante. Effettivamente Zecchi non avrebbe convinto neppure me...però vista la tua recensione... :)

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    1. Tamara, ti assicuro che le prime pagine ero scettica ma in questo caso mi sono ricreduta! io intanto ho iniziato a leggere il libro di Durrell La mia famiglia e altri animali consigliato da te! ;-)

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  6. Grazie della segnalazione, non conosco molto di questa parte di storia italiana e leggere un libro così mi aiuterebbe ad approfondire! Me lo segno
    Ciao

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    1. Nadia, di sicuro è un ottimo punto di partenza!
      ciao! :-)

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  7. Un libro importante... da tenere in debita considerazione.

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    1. Si e sono contenta d'averlo in libreria, è uno di quei libri che si è portati a rileggere!

      ciao!!

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  8. Un libro forte, direi! Non lo conoscevo e non ho mai letto libri che riguardano questo specifico argomento.
    Segnato nella mia lista dei desideri.

    Grazie del suggerimento e dei link.

    Un bacione
    PAola

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    1. Ciao Paola!
      purtroppo quello che è successo all'Istria e alla Dalmazia dopo la fine della Seconda guerra mondiale sembra abbiano voluto cancellarlo con un colpo di spugna ... Basta pensare che il giorno del ricordo è stato istituito solo nel 2004!
      inoltre se si pensa che spesso alle superiori non si riesce ad arrivare neppure alla Seconda guerra mondiale figuriamoci al dopo! io avevo sentito parlare di foibe durante le lezioni di storia all'università ma la reale portata del tutto l'ho capita solo leggendo questo libro e gli approfondimenti dei link che ho messo.
      penso non fosse facile parlarne perchè (ora semplifico molto) l'Italia del dopoguerra era parecchio legata all'Urss e raccontare quello che avevano fatto i titini ai nostri connazionali non era una buona pubblicità... le persone uccise erano additate come fasciste, mentre molte non lo erano affatto, erano semplicemente "non comuniste" (comunista nel vero e reale senso del termine, non come lo si intende oggi...) che combattevano per la loro identità di italiani...
      se lo leggi fammi sapere cosa ne pensi! :-)

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  9. E' vero....non c'è lo stesso clamore, la stessa partecipazione per il giorno del ricordo rispetto a quello della memoria dell'Olocausto...Il fatto è che c'è anche molta meno informazione e solo forse negli ultimi anni si sta cominciando a parlarne di più.
    Grazie per aver scritto un bellissimo post che ci ha permesso di riflettere un attimo in più e per aver proposto un libro che non conoscevo e che di certo è importante e bello. Non so se lo leggerò mai, devo essere sincera, io da un pò di tempo libri e film su tragedie di questa portata non riesco più a reggerli, mi angosciano in modo esagerato e, da restare sveglia notti intere. Però posso segnalarlo a chi vuole approfondire un pò questa pagina terribile della storia italiana e comunque tenerlo a mente per me se in futuro me la sentirò di affrontarlo.

    Ciao!
    Maris

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    1. Maris, ti devo dire la verità, se avessi dovuto comprarlo o sceglierlo in biblioteca anch'io sarei stata reticente, anch'io ho bisogno di argomenti più leggeri ultimamente (lo scrivevo sul post sull'Olocausto), ma il libro mi è stato regalato e mi sono trovata a leggerlo completamente ignara di ciò che mi aspettava. che dire ... l'ho divorato! ;-)

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  10. Ciao,
    passa da me c'è un premio che ti aspetta!

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  11. cercherò il libro.... mi hai fatto venir voglia di leggerlo.... e vado a dare una sbirciatina anche all'iniziativa

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  12. Un Popolo che non conosce la pieta', non sara' mai libero.

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*** Ai post un po' datati ho applicato la moderazione altrimenti, con la testa che mi ritrovo, i commenti rimarrebbero nel limbo!***




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