Premessa 1: noi non abbiamo un tablet, fin’ora non ne abbiamo
avuto bisogno (con 2 pc in casa e 2 I-phone non ne sentiamo l’esigenza), per
ora, ribadisco.
Premessa 2: non abbiamo wii, xbox e ps e ds né 2 né 3 (la
DS era nella lista dei regali richiesti a Babbo Natale da parte di Sofia ma lui non l’ha
accontentata!).
Premessa 3: Sofia può toccare il mio cell. solo per scrivere nelle
note (esercizio di scrittura). Io nel cell non ho installati giochi quindi non
ci gioca. Noi durante l’attesa dal dentista facciamo esercizio di lettura.
Ora, con tutte queste premesse, potete immaginare l’espressione di
Sofia quando ha scartato il pacco e ha visto un tablet! Era così elettrizzata
che non capiva più niente. “Babbo Natale! Babbo Natale!” continuava a dire.
Ho dovuto subito smorzare l’entusiasmo spiegandole che purtroppo
il tablet era solo in prestito…
Il tablet in questione è il bellissimo PaquitoMini di Imaginarium, un dispositivo di ultima generazione
dedicato ai bambini dai 6 anni in su.
Appena
si accede ci si trova davanti le principali aree tematiche: Home, Scuola,
Creatività, Biblioteca e Intrattenimento. Ci sono già delle applicazioni
preinstallate ma devo ammettere che solo con queste non si combina molto.
Meglio accedere allo shop personalizzato (Paquitoland) dove si possono
scaricare (alcune anche gratuitamente) giochi, e-book, musica e video. Se qui
non si trova quello che ci aggrada si può sempre utilizzare Googleplay.
Però
tutto ciò che ha a che fare con l’accesso a internet (applicazioni,
navigazione, accesso a e-mail, video) è strettamente vincolato al parental control. È proprio su
questo che vorrei focalizzare l’attenzione e che mi ha fatto capire che questo
prodotto non è solo adattato ai bambini ma è appositamente studiato per loro.
Il
parental control permette ai genitori
di monitorare (grazie anche ad una password) l’utilizzo del tablet da parte del bambino, selezionando i
contenuti a cui i bambini possono fruire: o meglio l’accesso a internet non
viene filtrato tramite parole chiave o altro ma sono i GENITORI a inserire i
siti internet o i video a cui il bambino può accedere quindi … più sicuro di
così! È possibile inoltre limitare il tempo di utilizzo giornaliero e anche le fasce orarie (geniale!).
Paquito
è inoltre dotato di un sistema multiutente così da poter creare più profili
singolarmente personalizzabili. Se il tablet viene usato da bambini di età
differenti si possono selezionare
i contenuti a seconda del bambino scegliendo per lui le applicazioni più
adeguate a seconda dell’età. Un particolare non da poco è che se
correttamente configurato Paquito può essere utilizzato senza problemi anche
dai genitori, insomma ha poco da invidiare al Mini I-Pad!
La
grafica è semplice e accattivante e la struttura è in alluminio e non di
plastica! La sensibilità dello schermo touchscreen è davvero
ottima, si può scrivere, colorare e giocare senza problemi e senza blocchi di alcun genere!
Uno
strumento versatile, con cui si può giocare ma soprattutto imparare. Grazie alle
numerosissime app dedicate alla didattica (alfabeto, matematica), grazie ad una sorta di agenda con tabelle con obbiettivi/ricompense
così da stimolare il più piccino nei suoi compiti quotidiani e grazie ai contenuti per imparare l'inglese studiati e preparati dal British Council.
Mini Paquito è davvero un ottimo prodotto, comunque Cci
sono alcune cose però che secondo me potrebbero essere migliorate:
innanzitutto la durata della batteria e le istruzioni (da profana di tablet c'ho messo un po' prima di capire tutto, comunque per assurdo Sofia capiva le cose prima di me! LOL) e nella piattaforma Paquitoland dovrebbe essere fruibili più contenuti in italiano.
Quello che mi ha sollevato (perché era una delle mie
preoccupazioni) è stato il rapporto con il tablet in sé e per sé.
Se i primi giorni era la grande novità e quindi Sofia era curiosa
di provarlo e sperimentarlo, giorno per giorno questa curiosità si è sempre più "normalizzata" fino a quasi “dimenticarsene”, alcuni giorni l’ha preso in mano 15 minuti per giocarci, altri quasi mai, altri giocava con I-Wow con Emma. Non ha
mai superato la soglia di utilizzo giornaliero e quindi mi ha rassicurata sul
fatto che quando lo compreremo sa farne un uso moderato. Mi sono rassicurata
anche sul fatto che si, anche Emma è curiosa e le piace usare I-Wow ma tra
questi e un puzzle lei preferisce, per ora, il puzzle. Quindi la tecnologia la
attira, si, ma in maniera misurata.
Quando Sofia mi ha visto impacchettare paquito per restituirlo si
è messa a piangere e questo la dice tutta!
Mini-paquito si acquista nei negozi Imaginarium o anche online al prezzo di 179,00 Euro.
E voi? Come vi rapportate con la tecnologia? I vostri bambini
hanno già un tablet? Cosa ne pensate? Secondo voi c’è un’età giusta per dare in
mano ad un bambino un proprio computer?
Io sono dell'idea che i bambini abbiano tantissimo tempo per prendere confidenza con le nuove tecnologie e che, finchè sono piccoli, non ne hanno proprio bisogno. In casa abbiamo due pc: quello che usavo anni fa per lavoro ora l'ho passato a mio marito che lo usa pochissimo, uno più nuovo l'ho in dotazione io per lavoro. Quando mio marito ha compiuto 40 anni gli ho comprato la Wii (per lui) e i miei bimbi ogni tanto ci giocano ma senza affanni: ci giochiamo insieme, ci sfidiamo e ci divertiamo ma limito molto l'uso. Non è facile, ma ci provo. Il tablet? Me l'ha regalato mio marito per i miei quarant'anni ma lo uso pochissimo e ultimamente lo usano i bambin per giocare... ma perchè hanno visto farlo i grandi... anche in questo caso la lotta è quotidiana perchè, con tutti i giochi che hanno in casa, non credo che serva giocare in quel modo. Onestamente debbo lottare anche con mio marito che, quando si rilassa sul divano, si mette a giocare a carte o a giochi vari sul telefonino: cerco di fargli capire che poi sarà difficile dire ai bambini (anche da qui in avanti) che il telefono serve per telefonare e non per altro. Ammetto che abbiamo spesso dei confronti piuttosto accesi sull'argomento e non so piu' come farglielo capire... E poi che tristezza quando mi capita di andare a casa di amici, che magari hanno dei bambini dell'età dei nostri, e vedere i grandi ognuno su un angolino con un telefonino in mano... Non è semplice... mi sembra di lottare contro i mulini a vento ma non demordo... Magari sbaglio ma secondo me si c'è tutto il tempo per usare tablet, telefoni e tutto il resto... magari sbaglio... non so... ma io la penso così.
RispondiEliminaStefania, ci credi che io non ho mai giocato a Ruzzle o al nuovo gioco delle caramelline? ecco per me quelle cose sono una gran perdita di tempo, ho già poco tempo per fare quello che mi piace figuriamoci perdermi dietro a giochini che io ritengo "stupidi"! anch'io devo lottare quotidianamente con chi gioca con il telefonino spaparanzato sul divano … lui dice lo rilassa! :-(
Eliminacomunque il telefono è bandito quando si è a tavola, se si riceve un sms non muore nessuno se non si risponde immediatamente; non voglio trovarmi fra 5/6 anni a tavola con 3 persone davanti a me con cell in mano che neppure si guarda in faccia! il solo pensiero mi fa rabbrividire. eppure non sono contraria alla tecnologia, se dosata e usata con intelligenza. in qs caso siamo noi genitori a far capire che se si è in compagnia non si sta al cellulare… questa si è un'enorme tristezza! e qui non sbagli assolutamente, anzi trovi in me un'alleata al 100%.
per quanto riguarda il tablet da quando abbiamo avuto paquito in prova ho rivisto un po' le mie posizioni: se usato bene è un ottimo strumento educativo al pari di quello che poteva essere il computerino fino all'anno scorso. sempre sotto controllo del genitore ovviamente! credo inoltre che se il bambino è stato abituato in famiglia ad usare la fantasia, ad avere altri interessi o diversivi non sarà mai fagocitato dai giochini di tablet e cell e di questo mi sono convinta vedendo Sofia che metteva da parte il tablet dopo averci giocato un po' per giocare con la sorella o per fare i biscotti con me! un abbraccio! :-)
Noi abbiamo un portatile e uno smartphone (il mio).
RispondiEliminaCon lo smartphone a volte mi rendo conto di esagerare... e sto cercando di rimediare.
Ho installato qualche giochino, in totale credo che D arriverà a giocare con qualche app educational forse un paio d'ore alla settimana.
Io non propongo mai lo smartphone. Se mi chiede di giocare prima decidiamo quante "partite" può fare e poi rispetta quanto pattuito pena l'esclusione dall'uso per un bel po' di tempo.
Per il resto ho gli stessi dubbi di Stefania, preferisco che dentro e fuori casa i bambini giochino in maniera tradizionale. E credo che tanti genitori non sappiano neanche cosa danno in mano ai figli, trasmettendogli il loro analfabetismo tecnologico.
Robin, anch'io ammetto che a volte esagero un po' con il cell, di questo mi sono resa conto quando a dicembre sono stata senza smartphone per due settimane, i primi giorni mi sembrava d'essere persa!!!!
Eliminaanch'io sono assolutamente per i giochi tradizionali, qui in casa le bimbe giocano tantissimo ai giochi di ruolo (mamma, zia e sorella minore, dottoressa e ammalata, maestra e alunna) , con le costruzioni, con i colori, colla e forbice e tutto il resto, in qs contesto ora considero il videogioco non più come una bestia nera come lo vedevo prima di avere Paquito in casa! e comunque credo sia importante, come fai tu, porre dei limiti e che il videogioco non diventi la nuova babysitter al pari della TV.
è vero, l'analfabetismo tecnologico è davvero un grandissimo problema perché se un genitore sapesse davvero cosa si nasconde in internet, se usato male, non darebbe mai in mano al figlio il proprio smartphone, o un tablet da adulti, con la leggerezza che vedo attorno a me!
baci! :-)
Io penso che la tecnologia sia un ottimo strumento per semplificare, a volte, la vita e per condividere contenuti.
RispondiEliminaBicci ha solo 3 anni e mezzo, è molto curioso del mio pc ma sa che è uno strumento di lavoro. E' curioso anche di cellulare e macchina fotografica, ma credo che tutto questo rientri nel bisogno fisiologico dei bambini di appropriarsi del mondo che li circonda.
Quando sarà più grande e avanzerà esigenze di altro tipo, affronterò l'argomento.
:-)
Artemamma, anch'io penso che la tecnologia sia un bellissimo strumento che semplifica la vita (adoro internet e sinceramente non saprei come farei senza a lungo termine), spesso però mi trovo ad essere "schiava" della tecnologia soprattutto da quando esistono i social network! quando realizzo la cosa cerco di prendere un po' la distanza!
Eliminaanche Emma, che ha tre anni e mezzo, è incuriosita da pc, cell e macchina fotografica, è normalissimo ma non le lascio mai il cell in mano da sola, se lo vuole (per vedere i video e foto) io sono sempre vicino a lei! alcuni genitori invece il cellulare glielo comprano appositamente per il bambino, a 4 anni per es. oppure in sala d'attesa dal dentista vedo bambine che si litigano il Nintendo DS e hanno max. 5 anni … beh, a mio parere è decisamente troppo presto! ciao!!!! :-)
:-)